Fumo di Londra” è un film del 1966 diretto, sceneggiato ed interpretato da Alberto Sordi.
Questo film rappresenta anche l’esordio da regista per Sordi. Il protagonista è Dante Fontana, un antiquario di Perugia e ammiratore maniacale della cultura britannica. Il film inizia con una scena girata all’aeroporto di Fiumicino, in cui il protagonista viene accompagnato da un amico, dalla oppressiva moglie Anna e dai suoi due figli.
Sta partendo per Londra, col pretesto di partecipare ad un’asta per una scultura etrusca. Giunto nella città inglese, si immedesima immediatamente nello stereotipo del gentleman britannico tipico, tentando di mascherare la propria italianità. Per diventare “uno di loro”, corre quindi ad acquistare un completo “fumo di Londra”, con bombetta, scarpe Lobb’s, ombrello e pipa, e gira per la città, provando persino a mangiare piatti tipici inglesi per poi rinunciare, ripiegando su un ristorante italiano. Il giorno dell’asta entra in competizione con l’anziana duchessa di Ruthford.
Dante non si lascia sfuggire l’occasione di spacciarsi per il marchese Fontana, nipote di un nobile omonimo che la nobildonna conobbe anni addietro. Sfumato l’affare, a favore della donna, Fontana viene da lei invitato a trascorrere qualche giorno presso la sua residenza a Grantham. Decide dunque di rimandare il suo ritorno in Italia.
Giunto sul luogo, viene scambiato per un comune turista e una volta chiarito l’equivoco, partecipa suo malgrado alla tradizionale caccia alla volpe. In seguito, durante la cena, egli fa la conoscenza degli altri membri dell’aristocrazia locale, tra i quali la giovane ed affascinante nipote della duchessa, lady Elizabeth, dalla cui bellezza resta affascinato.
Più tardi Fontana, dopo aver bevuto in compagnia di altri ospiti della Duchessa, scopre che il pezzo acquistato dalla sua ospite è un falso e si offre di conferirgli un aspetto più “antico”. Recatosi nelle cucine, sotto gli sguardi ammirati delle amiche della Duchessa, cosparge la scultura di una misteriosa salsa di sua creazione e la mette in forno, dove la lascerà per tutta la notte. Dopo varie vicissitudini notturne, il mattino seguente, alla presenza della Duchessa e delle sue amiche impazienti, scopre che la finta scultura etrusca si è incenerita, scatenando le ire della nobildonna, che lo costringe ad una repentina fuga per le campagne circostanti, inseguito dalle cannonate provenienti dal castello.
Dante, stremato e avvilito, ritrova Elizabeth sul treno di ritorno per Londra, capisce che è lei l’anonima autrice del biglietto (ricevuto durante la notte appena trascorsa), e si accorge che è rimasta delusa dal fatto che lui non abbia capito le sue intenzioni. Decide così di rinviare nuovamente la sua partenza per l’Italia e va a cercarla prima presso il college ove ella studia, e poi, non avendola trovata, in un noto locale di Richmond, dove ella gli presenta i suoi amici.
La ragazza gli spiega il significato della nuova cultura giovanile e la promiscuità della relazione amorosa secondo la gioventù inglese. Il protagonista, con indosso parrucca bionda e abiti della “nuova moda giovanile inglese”, è oramai innamorato di Elizabeth, ma viene da lei rifiutato, e ripiega su un’amica di quest’ultima. Egli si unisce alla gang della giovane, ma si ritrova coinvolto in una spaventosa rissa in un prato con una banda di Rocker.
Fontana scopre la realtà di un’Inghilterra che sta rapidamente cambiando e del mito di una Londra oramai sul viale del tramonto. Arrestato dalla polizia, viene accompagnato all’aeroporto per essere rimpatriato. Mentre sta per salire sul volo che lo riporterà a casa, Dante si volta a guardare un’ultima volta la terra che tanto ama. Il suo ideale di Inghilterra è svanito per sempre? Forse no. La colonna sonora è stata composta da Piero Piccioni.
I due brani vocali del film sono stati eseguiti dalla cantante britannica Julie Rogers, la quale ebbe un momento di grande successo fra il 1963 e il 1965.
Per il progetto in trio “Armonie cinematografiche” abbiamo scelto il brano “You Never Told Me”.
Il brano presenta un’introduzione data da un’idea melodica esposta prima dal pianoforte e poi da...
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